Se possiedi un immobile destinato agli affitti brevi, la domanda cruciale che ti devi porre è: che tasse paga una casa vacanze?
Devi sapere, infatti, che a partire dal 2024 le normative fiscali hanno subito importanti modifiche, soprattutto per chi gestisce più di due strutture.
Questo articolo ti fornirà una guida dettagliata sui costi fiscali che devi sostenere, differenziando tra gestione imprenditoriale e non imprenditoriale. Avere una chiara visione delle imposte ti aiuterà a pianificare al meglio il tuo business e ad evitare spiacevoli sorprese.
Indice dei Contenuti
Gestione imprenditoriale o non imprenditoriale: cosa cambia? ????
Il primo aspetto da considerare è se gestisci la tua casa vacanze come attività imprenditoriale o non imprenditoriale. Le differenze tra questi due approcci influenzano notevolmente il tipo di tasse che dovrai pagare.
Che tasse paga una casa vacanze non imprenditoriale: persona fisica senza partita IVA ????
Se affitti una o due strutture in modo non continuativo e senza offrire servizi aggiuntivi (come pulizie o colazione), sarai considerato una persona fisica e non dovrai aprire una partita IVA.
Le tasse principali, in questo caso, riguardano il reddito personale e alcuni costi legati all’immobile.
Nel riepilogo qui sotto scoprirai che tasse paga una casa vacanze non imprenditoriale.
- Cedolare secca al 21%: L’imposta sostitutiva è il principale regime fiscale per chi affitta case vacanze in modo non imprenditoriale. Permette di pagare una tassa fissa del 21% sul reddito da locazione. Dal 2024 l’aliquota si applica fino a una struttura.
- Cedolare secca al 26%: Se affitti più di una struttura, a partire dalla terza casa l'aliquota sale al 26%.
- IMU: Se sei proprietario dell’immobile e la casa vacanze non è la tua abitazione principale, dovrai pagare l’IMU (Imposta Municipale Unica). L'aliquota varia in base al Comune e alla categoria catastale dell’immobile.
- TARI: La tassa sui rifiuti è un costo fisso per tutte le abitazioni. Anche se affitti la tua casa vacanze, sarai comunque responsabile diretto del pagamento della TARI.
- Imposta di registro: Se non scegli il regime della cedolare secca, dovrai pagare l’imposta di registro sui contratti di locazione, che generalmente ammonta al 2% del canone annuo.
- Imposta di bollo: Anche l’imposta di bollo è dovuta se non si sceglie la cedolare secca e si registra il contratto di affitto.
Ricorda che le tasse non sono una scelta ma un obbligo. Puoi invece elaborare un progetto di business sulla base della convenienza fiscale.
Casa vacanze imprenditoriale: partita IVA e costi aggiuntivi ????
Se gestisci la tua casa vacanze come attività continuativa e offri servizi aggiuntivi, sei considerato un imprenditore, quindi dovrai aprire una partita IVA. In questo caso le tasse diventano più complesse e includono anche contributi previdenziali e IVA.
Anche per questa alternativa vediamo insieme il riepilogo per sapere che tasse paga una casa vacanze imprenditoriale.
- IVA: Dovrai applicare l’IVA al 10% sui servizi di alloggio e al 22% su altri servizi (come pulizie o colazione). Questo vale solo se gestisci la tua casa vacanze come attività imprenditoriale.
- IRPEF o IRES: L’IRPEF è dovuta se operi come persona fisica, mentre l’IRES si applica se gestisci l’attività tramite una società.
- Contributi INPS: Se hai una partita IVA, sei obbligato a versare i contributi previdenziali all’INPS, secondo il regime della Gestione Commercianti.
- IMU e TARI: Anche per le attività imprenditoriali, le tasse legate all’immobile sono sempre dovute, a meno che la casa non sia considerata prima abitazione.
- Tassa di soggiorno: In entrambi i casi (imprenditoriale e non), sei responsabile della riscossione e del versamento della tassa di soggiorno al Comune. L’imposta varia a seconda della località e può oscillare indicativamente tra 1€ e 5€ per notte per ospite.
- IRAP: Se gestisci una casa vacanze come azienda turistica strutturata, dovrai pagare l'IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), che si applica generalmente con un’aliquota del 3,9% sul reddito dell’impresa.
Benché siano adempimenti assai più onerosi, se hai deciso di sviluppare la tua offerta su base imprenditoriale, non potrai evitare i costi fiscali aggiuntivi. D’altro canto, si apriranno per te nuove opportunità di profitto.
Le novità del 2024: la cedolare secca ????
La grande novità fiscale per il 2024 su che tasse paga una casa vacanze riguarda la cedolare secca per chi affitta più di una case vacanze. Fino a una proprietà l'aliquota resta fissa al 21% ma per chi gestisce due strutture l'aliquota sale al 26%. Il cambiamento adottato mira a differenziare chi affitta occasionalmente da chi ha un'attività strutturata nel settore turistico.
Imposte comunali e tasse sui rifiuti: TARI e IMU ????️
Le tasse inerenti alla gestione degli immobili, come l'IMU e la TARI, sono obbligatorie per tutti i proprietari di case vacanze, a prescindere dal fatto che sia un regime imprenditoriale o meno.
L’IMU infatti è dovuta per tutti gli immobili che non sono abitazioni principali. Se la tua casa vacanze è la tua seconda casa, dovrai comunque pagare la tassa, la cui aliquota varia in base al Comune.
Stesso discorso per la TARI: la tassa sui rifiuti è un'altra spesa inevitabile. Il costo della TARI dipende dal Comune e dalla superficie dell’immobile.
Imposta di registro e imposta di bollo: quando sono dovute ????
Se decidi di non optare per il regime della cedolare secca e vuoi sapere che tasse paga una casa vacanze dovrai affrontare altre due imposte per la registrazione dei contratti di locazione.
L'imposta di registro è pari al 2% del canone annuo ed è obbligatoria per tutti i contratti di locazione registrati.
Anche l’imposta di bollo è dovuta sui contratti di locazione, generalmente con un costo di 16€ ogni 100 righe del contratto.
Contributi previdenziali e tassa di soggiorno ????
Uno dei costi principali per chi gestisce una casa vacanze in regime imprenditoriale sono i contributi previdenziali. Se la tua attività è continuativa e possiedi una partita IVA, sei obbligato a iscriverti alla Gestione Commercianti INPS e versare i relativi contributi.
I contributi previdenziali variano in base al reddito dichiarato e sono dovuti anche se non realizzi guadagni significativi durante l'anno.
La tassa di soggiorno, come abbiamo già evidenziato, è obbligatoria per tutti i gestori di case vacanze. Viene pagata direttamente dagli ospiti e deve essere versata al Comune di competenza. Anch’essa varia da Comune a Comune, dipende dalla tipologia della struttura e dalla durata del soggiorno.
Cosa succede se non si pagano le tasse? ⚠️
Adesso hai un quadro ben delineato su che tasse paga una casa vacanze ma cosa succede se non rispetti gli obblighi?
Evitare il pagamento delle tasse o non rispettare gli adempimenti fiscali può comportare sanzioni pesanti, soprattutto per chi gestisce la casa vacanze in maniera imprenditoriale. Le conseguenze cambiano in proporzione alla gravità della violazione.
Le sanzioni amministrative possono variare da alcune centinaia fino a migliaia di euro. Nei casi più gravi, inoltre, l'autorità locale può decidere di sospendere temporaneamente la tua attività di affitti brevi.
Sapere che tasse paga una casa vacanze può sembrare complicato, ma con un approccio organizzato è possibile risparmiare denaro per ottimizzare il tuo business. Se non sei sicuro di quali tasse pagare o come gestire al meglio gli adempimenti fiscali, affidarsi a un partner esperto è l’unica soluzione
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